Acustica in concerto

Sabato 24 settembre alle ore 21
presso il Monastero di Santa Maria della Stella di Rifreddo
INGRESSO AD OFFERTA LIBERA
L'intero ricavato verrà utilizzato per finanziare il progetto Monastero a porte aperte
Poichè i posti sono limitati è necessaria la prenotazione(contattare Fabio al numero 340 2574566)
BIOGRAFIA
Nati nel 1995 in Valle Bronda (CN), gli Acustica propongono un repertorio interamente costituito da
composizioni originali in italiano, collocabili nel filone folk-rock. La loro musica è una fusione di
celtica, country americano e testi cantautoriali, il tutto intriso di cultura occitana e shakerato con una
buona dose di rock.
La prima formazione vede Alessandro Ciauri alla batteria, Nicola Vianino al basso, Maurizio Ribotta e
Michele Fino alle chitarre, Valerio Rancurello alla fisarmonica, Gianmaria Griglio al violino, Sara
Rinaudo al flauto e all'ottavino, Valerio Soleri e Mauro Morello alle voci, con i testi scritti per la
maggior parte da Valerio Soleri e Gianmaria Griglio.
Dopo due anni di concerti tra locali e piazze in tutto il Piemonte, nel 1997 viene pubblicata la loro
prima opera, "Il cerchio delle fate": un CD acustico, essenziale nei suoni, i cui testi, introspettivi e
delicati o socialmente "urticanti", si mescolano ad atmosfere quasi celtiche ed a quelle del country
nordamericano d'autore.
Nel frattempo i concerti si intensificano, richiamando un pubblico sempre più numeroso.
Sull’onda dell’entusiasmo e dei riscontri positivi, nel 1998 nasce il loro secondo disco, "Bodi dagu e
sarvanot", dove compaiono le prime chitarre elettriche ed in cui le contaminazioni sonore si
intrecciano a testi d’autore, sempre legati alla cultura ed alle tradizioni della gente delle colline.
Ballate esuberanti, spesso a sfondo sociale, si alternano a brani d'atmosfera e racconti tratti da
leggende popolari.
Gli anni successivi vedono il gruppo esibirsi dal vivo in tutto il nord Italia, con le prime collaborazioni
importanti; nel frattempo nascono nuove idee e nuovi brani che aprono la strada alla loro terza
fatica. Alcuni componenti lasciano il progetto e subentrano Fabio Allio alla fisarmonica e al
pianoforte, Alberto Gertosio ai flauti e Alessandro Chiapello al violino.
Nel 2001 vede la luce "Come tele di un pittore", un disco più maturo nei suoni e nelle esecuzioni, che
mira ad una completa fusione tra etnico e moderno e tra suoni elettrici ed acustici, mantenendo
sempre un’attenzione particolare ai testi, caratteristiche che lo rendono attuale ancora oggi.
Il progetto continua con numerosi concerti dal vivo e nel 2004 nasce “ A Metà”, un disco per certi
versi più crepuscolare, ma sempre fedele alle sonorità tipiche del gruppo.
Dopo un periodo di pausa, gli Acustica tornano a solcare i palchi popolari delle vallate cuneesi, con
un repertorio rigenerato e formazione parzialmente rinnovata.
Nuovi stimoli, arrangiamenti ed influenze musicali portano la band nuovamente in studio nel 2020:
dopo due anni di lavoro, nel 2022 gli Acustica sono finalmente pronti a presentare il nuovo album,
dal titolo "Le cose perdute, le cose ritrovate".
La formazione attuale degli Acustica è composta da:
Valerio Soleri - Voce, chitarre acustiche
Mauro Morello - Voce, cori
Maurizio Ribotta - Chitarre acustiche, elettriche
Fabio Allio - Pianoforte, synth, fisarmonica, Hammond, cori
Sara Rinaudo - Flauto, ottavino
Marcella Scalvini - Violino
Daniele Giordano - Basso
Lorenzo Arese - Batteria

Vogliamo raccogliere la somma necessaria a realizzare la prima parte (impianto di sicurezza) di un sistema automatizzato per l’apertura e la valorizzazione del Monastero che permetta di visitarlo in autonomia.Il progetto è iscritto all'ART BONUSIl modello è quello delle Chiese a porte aperte, progetto della Consulta per i Beni Culturali Ecclesiastici del Piemonte in cui la tecnologia si mette al servizio della fruizione della cultura, a supporto dei volontari. Il progetto nasce per aumentare la possibilità di visitare i beni di arte sacra utilizzando, per la prima volta in Italia, un sistema di apertura e di narrazione automatizzata, tramite smartphone. L’ingresso sarà possibile dall’App “Chiese a porte aperte” scaricabile gratuitamente che prenoterà la vista gratuita e permetterà l’ingresso al Monastero attraverso un QR Code.Il “Monastero a porte aperte” permetterà un’apertura automatizzata dell’edificio su due piani dal lato sinistro dell’abside. Al piano terreno di questo ambiente sarà allestito un sistema di narrazione video automatizzato, sostituendo l’attuale postazione multimediale, per avere un sistema di fruizione attivabile in modo autonomo dai visitatori. I video saranno presentati in serie al piano terra e sarà possibile selezionare la lingua desiderata.Con questa raccolta fondi vorremmo iniziare a trovare la quota che servirà a mettere in sicurezza il luogo per renderlo sempre accessibile (sistema videocamere, luci...).
Il Monastero è un patrimonio importante per tutti noi, per questo chiediamo il Vostro aiuto!
Potete darlo in tanti modi:• Tramite Rete del dono dove potete donare comodamente dal telefonino (con Satispay, bonifico, carta di credito, Paypal…)• Oppure con un bonifico
IBAN IT55O0306946701100000046033
Causale “Monastero a porte aperte”

Siamo l’Associazione Luna Lucebat, un gruppo di cittadini e volontari di Rifreddo che ama questo luogo e le opportunità che ha da offrire.
Negli ultimi anni ci siamo attivati per valorizzare il complesso del Monastero femminile di Santa Maria della Stella a Rifreddo, fondato nel 1219 da Agnese, figlia del marchese di Saluzzo Manfredo II, e riconosciuto dal papa Onorio III nel 1221.Un luogo che crediamo rappresenti, anche dopo 800 anni, una parte importante della storia e dell’identità del nostro territorio. Un luogo da preservare come eredità futura per chi vorrà conoscere questo tratto della bassa Valle Po.
Puoi contattarci tramite email, alla nostra pagina facebook o compilando il form qui sotto.

Il monastero femminile di Santa Maria della Stella si trova a Rifreddo, un piccolo paese della valle Po in provincia di Cuneo.
Venne istituito nel 1219 da Agnese, figlia di Manfredo II marchese di Saluzzo, e approvato con bolla papale del papa Onorio III nel 1221. Le sue vicende furono sempre intrecciate non solo con i vicini centri religiosi, in particolare l'Abbazia di Staffarda, ma anche con quelle del Marchesato di Saluzzo, seguendone parallelamente le sorti, fino alla sua caduta, nel 1588. Allora ebbe inizio anche il declino del Monastero che, nel 1592, spostò la sua sede religiosa a Saluzzo nel complesso monastico della Croce Rossa recentemente restaurato.
Il monastero femminile di Santa Maria della Stella si trova a Rifreddo, un piccolo paese della valle Po in provincia di Cuneo.
Venne istituito nel 1219 da Agnese, figlia di Manfredo II marchese di Saluzzo, e approvato con bolla papale del papa Onorio III nel 1221. Le sue vicende furono sempre intrecciate non solo con i vicini centri religiosi, in particolare l'Abbazia di Staffarda, ma anche con quelle del Marchesato di Saluzzo, seguendone parallelamente le sorti, fino alla sua caduta, nel 1588. Allora ebbe inizio anche il declino del Monastero che, nel 1592, spostò la sua sede religiosa a Saluzzo nel complesso monastico della Croce Rossa recentemente restaurato.
Lo storico Carlo Tosco, basandosi sulla ricca documentazione offerta dal Cartario di Rifreddo, ricostruisce nel suo studio “Architettura cistercense femminile: il monastero di Rifreddo”, le varie fasi di edificazione del Monastero.
| 1219 | Nella lettera di papa Onorio III si parla per la prima volta del proposito formulato da Agnese, figlia di Alasia e di Manfredo II, di fondare un monastero in Rifreddo. |
| 1220 | Il pontefice dà mandato al vescovo di Torino di esaminare il luogo prescelto per la costruzione del monastero. I lavori hanno inizio con la posa della prima pietra. A luglio dello stesso anno le monache risiedono provvisoriamente in una domus religionis dotata di portico, dove rimarranno per i tre anni successivi |
| 1224 | La chiesa è la prima opera architettonica ad essere realizzata ex novo |
| 1225 | I lavori progrediscono con la costruzione dei locali di servizio tra cui la quoquina nova, la cucina nuova utilizzata anche per la redazione dei documenti in quanto riscaldata |
| 1226 | Nel cartario viene citato il parlatorium , locale dove vengono siglati contratti e donazioni. Il parlatorium, nelle prime fasi di vita del monastero, era l’ambiente della comunità femminile che fungeva da contatto con il mondo esterno. |
| - | Dopo il 1226 si ha notizia della costruzione di domus e di camerae adibite a celle per le religiose |
| 1239 | Nel Cartario viene citata per la prima volta una porta monasterii , una porta del monastero la cui presenza fa intendere che l’intero complesso era stato completamente recintato |
| 1244 | Viene citata la canipa, un ambiente utilizzato come magazzino per la canapa e collocato vicino al parlatorio |
| 1250 | Compare nei documenti la presenza del chiostro. La struttura sembra essere di recente costruzione e da questo momento diventa lo spazio più utilizzato per la stesura dei documenti |
| 1259 - 1289 | compaiono due ambienti di servizio per le attività manifatturiere: il batenderium, utilizzato per battere la canapa, e una domus pestoriae, dotata di portico |
| 1276 | viene citato il viridarium , termine che in epoca medievale indica il giardino all’interno del chiostro oppure un giardino spesso delimitato da un muro e collocato esternamente all’edificio. |
| 1292 | Si cita la sala capitolare come spazio preferito per la redazione dei documenti. |
In conclusione, nel primo secolo di vita nel piccolo ma ben organizzato monastero di Rifreddo erano state create tutte le strutture necessarie per la comunità.
Naturalmente, anche il monastero di Rifreddo, accanto ai numerosi documenti che hanno permesso di ricostruirne la storia, ha le sue leggende. Una di queste, particolarmente suggestiva, riguarda proprio la fondazione e l’origine del nome: Santa Maria della Stella.
Da un manoscritto, appartenuto alle monache di Rifreddo e copiato da don Donadei, parroco del paese: “ Essendo rimasta vedova la donna Agnese per la morte del principe della Sardegna suo marito, si ritirò nella casa di donna Alasia marchesa di Saluzzo sua zia e con tale occasione andando per suo diporto a caccia di cervi, ossia caprioli, verso la villa di Rifreddo, giunge alla cappella della Madonna esistente sopra la montagna di detto Rifreddo, e quivi mentre faceva orazione vi compare la Beatissima Vergine con una stella in fronte, la quale le disse di far fabbricare un monastero in suo nome nella detta villa, e nel sito, dove si vedeva un gran sasso.”
Le informazioni sono tratte dal volume “Abbazie e certose” di Anita Piovano e Lino Fogliato, edizioni Gribaudo.
La storia del monastero di Rifreddo è notissima agli storici grazie a un ricco cartario e all’opera di Catherine E. Boyd del 1943 (monografie storiche dell’università di Harward), pubblicata nel 1983 da “L’Artistica Savigliano” su iniziativa di A. Danna e G. Pagliero con il patrocinio del Centro Studi di Cultura Alpina.
La Società di Studi Storici della Provincia di Cuneo rivisita il cartario narrando le vicende delle monache di Santa Maria di Rifreddo nelle loro aspirazioni autonomistiche, nelle loro frequenti richieste di protezione a papi e marchesi di Saluzzo, nei loro non sempre facili rapporti con le parrocchie locali e con l’abbazia di Staffarda.
Il lavoro di recupero delle suggestive testimonianze architettoniche, curato dall’Amministrazione di Rifreddo tra la fine degli anni 90 e primi anni del XXI secolo, ha coinciso con il ritrovamento dei verbali dei processi alle masche di Rifreddo e Gambasca, processi tenutisi nel monastero nel 1495. La vicenda è documentata nei preziosi volumi “Lucea talvolta la luna” di R. Comba e A. Nicolini e “Le Streghe” di G. G. Merlo.
Il Comune di Rifreddo, nel percorso di rifunzionalizzazione del monastero, ha promosso la registrazione di due DVD che raccontano: uno, la terra che ha ospitato il monastero e le sue relazioni con sguardo paesaggistico, religioso e artistico; l’altro, la storia processuale della principale imputata nei processi alle streghe, Giovanna Motossa.RIFREDDO, RACCONTO DI UNA TERRA soggetto di Aldo MolinengoIMMAGINE E SOMIGLIANZA soggetto di Paolo BovoPIERO BOLLA soggetto di Ugo GilettaPROCESSO ALLE STREGHE, di Ugo Giletta.

